
"Nella mia pratica artistica, l'intelligenza artificiale non è solo uno strumento, ma un co-creatore".
Alexander Van Glitch | Arte digitale come antidoto all'Homo Digitalis
Nella mia pratica artistica, l’intelligenza artificiale non è solo uno strumento, ma un co-creatore. L’arte generata con l’intelligenza artificiale incarna un’ibridazione tra l’intuizione umana e l’elaborazione algoritmica, fondendo l’organico con il digitale. Attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale nei miei progetti artistici, esploro trasformazioni che sfidano i confini tradizionali dell’arte.
In serie come Eyeslands, Theater of Otherness e The Car(e)bon Series, l’intelligenza artificiale contribuisce a dare vita a visioni surreali e paesaggi impossibili, dove la realtà si dissolve in una metamorfosi continua. Queste opere diventano esperimenti in cui la tecnologia è parte integrante del processo creativo, permettendo a forme e narrazioni di emergere dal dialogo tra artista e algoritmo.
Questa sezione mette in evidenza un’arte nata all’intersezione tra uomo e macchina, dove la tecnologia espande la creatività, aprendo nuove vie per l’immaginazione. In questi esperimenti artistici l’intelligenza artificiale contribuisce a creare nuove realtà e invita gli spettatori in mondi in continua evoluzione.
Corpus Alchemicum
Corpus Alchemicum è una mappa segreta del corpo, dove carne e ossa si dissolvono in geometrie mutevoli. In questo spazio sospeso tra scienza e immaginazione, i corpi si trasmutano in entità ibride, fondendo l’organico con l’astratto. Ogni scena evoca una metamorfosi continua, in cui la materia si rimodella in uno stato di trasformazione costante.
Come reliquie alchemiche, questa serie di opere d'arte create con l'intelligenza artificiale ci invitano a contemplare l’essenza del corpo, eternamente sospeso tra realtà e possibilità.









Eyeslands
Oltre i confini del tempo e dello spazio, nel silenzio e nell’oscurità dell’Oceano del Sogno, una moltitudine di isole inaccessibili e inabitabili appare come un’apparizione. Caratterizzate da forme geometriche audaci e colori vibranti, queste isole fluttuano in uno stato sospeso tra il reale e l’immaginario.
In questo progetto di AI art, ogni isola rappresenta un frammento di un mondo sconosciuto, un luogo che sfida le leggi della natura e sfugge alla razionalità, invitando lo spettatore a una contemplazione estatica.









The Car(e)bon Series
La serie di AI art The Car(e)bon Series reimmagina le strutture microscopiche del biochar, un materiale cruciale per la sostenibilità ambientale, trasformandole in 3 sculture digitali attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale. Queste forme astratte fondono natura e tecnologia, simboleggiando il ciclo di decadimento e rinnovamento.
Ogni scultura, creata con l'intelligenza artificiale, invita a riflettere sul ruolo del carbonio nei nostri sistemi ecologici, mentre la sintesi di texture organiche e processi digitali esplora l’intersezione tra arte, scienza e sostenibilità. In questa serie, la relazione tra arte e intelligenza artificiale invita a meditare sul nostro rapporto con il pianeta e sul potenziale per una rigenerazione creativa.



Theater of Otherness
Theater of Otherness si dispiega come un regno sospeso tra realtà e immaginazione, dove forme inaspettate emergono dall’incontro tra il naturale e l’artificiale. In questo spazio enigmatico, figure sconosciute si rivelano come attori su un palcoscenico invisibile, protagonisti di una trasformazione perpetua. Colori audaci e geometrie fluide si intrecciano in un equilibrio precario, evocando un mondo che sfugge alla logica e abbraccia l’imprevisto.
Ogni opera di questa serie creata con l'intelligenza artificiale si presenta come un Atto, parte di una narrazione visiva che invita lo spettatore a immergersi in fasi successive di metamorfosi. Qui, diversità e alterità diventano il cuore dell’esistenza: ogni entità è al tempo stesso familiare e aliena, come se appartenesse a un’altra dimensione. Nel silenzio di una scena senza tempo, tecnologia e organico danzano insieme, creando nuovi significati in un teatro che celebra ciò che è altro, diverso e in continua evoluzione.








