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Catherine Gipton working on a notebook

"Esploro la fusione tra l'organico e l'artificiale, mettendo in discussione il ruolo umano in un mondo in cui la tecnologia co-crea insieme a noi."

Alessandro Scali

Alessandro Scali | Esplorare l’Ibridazione e le Realtà Post-Umane

Il mio lavoro esplora la relazione tra arte, scienza, tecnologia e cultura.
Al centro della mia pratica artistica si trovano due concetti fondamentali: l’ibridazione e la relativizzazione dell’essere umano. Attraverso l’ibridazione sintetizzo elementi provenienti da mondi diversi — l’organico e l’artificiale, il passato e il futuro, il reale e l’immaginato — creando opere che sfidano le percezioni convenzionali e offrono nuove modalità di comprensione della realtà contemporanea.

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Utilizzando strumenti come l’intelligenza artificiale, il glitch e i media sperimentali, ridefinisco le convenzioni artistiche, generando opere che abitano spazi liminali dove la trasformazione e la mutazione sono costanti. In questo processo, la tecnologia non è solo uno strumento ma un vero partner creativo, capace di trasformare e ridefinire il nostro rapporto con l'arte e con il mondo in generale.

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Ibridazione
L’ibridazione non è semplicemente una mescolanza di discipline o estetiche; è un processo fondamentale che mi permette di sfumare confini e unire elementi apparentemente incompatibili. Combinando forme organiche con strutture digitali, riferimenti storici con visioni futuristiche, le mie opere trascendono le categorie consolidate, creando spazi in cui la realtà stessa viene messa in discussione. L’ibridazione diventa uno strumento per esplorare le tensioni tra naturale e artificiale, sfidando lo spettatore a confrontarsi con una realtà in costante mutamento ed evoluzione.

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Relativizzazione dell’essere umano
Un tema chiave del mio lavoro è il decentramento dell’essere umano. Nella mia visione post-umana, l’umanità non è più il padrone del proprio ambiente, ma parte di una rete più ampia che include tecnologia e natura. Questa relativizzazione sfida l’antropocentrismo, invitandoci a riconsiderare il nostro posto in un mondo in cui i confini tra umano, macchina e materia organica sono sempre più fluidi. La mia arte riflette questo cambiamento, ritraendo mondi ibridi in cui umani, macchine e natura coesistono, interagendo e trasformandosi continuamente a vicenda.

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Attraverso l’arte, cerco di sfidare le certezze e aprire nuovi spazi di riflessione su cosa significhi essere umani in un’epoca in cui la tecnologia ridefinisce continuamente la nostra identità e il nostro ruolo nel mondo. Ogni opera è un atto di esplorazione, un invito a riconsiderare le nostre percezioni, le nostre convinzioni e il nostro posto in un universo in cui l’ibridazione non è solo un processo estetico ma una necessità concettuale.

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